Il Bonus casa riempie ormai da alcuni mesi le colonne dei principali giornali. Infatti, in seguito all’ultima legge di Bilancio, verranno introdotte una serie di novità (poco piacevoli per molti beneficiari) riguardanti le agevolazioni fiscali che caratterizzeranno il 2026.
Quindi, come cambieranno i bonus edilizi in futuro? Nelle prossime righe confronteremo che cosa prevede attualmente il bonus casa e fino a quando sarà possibile usufruire delle detrazioni attualmente in vigore. Dopodiché, passeremo all’analisi delle modifiche ed eventuali correttivi che verranno adottati nel prossimo biennio.
Cos’è il Bonus casa?
Il Bonus casa è una detrazione IRPEF concessa a chi sostiene spese per lavori di ammodernamento di immobili residenziali e relative pertinenze. Possiamo affermare che negli ultimi anni, le agevolazioni fiscali abbiano incarnato il “motore” per tutta una serie di interventi di recupero edilizio, efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica.
Oltre a sostenere milioni di famiglie, il bonus casa ha indubbiamente stimolato il settore edilizio e contribuito al miglioramento del patrimonio immobiliare nazionale.
La misura si applica sia agli edifici unifamiliari che alle parti comuni di condomini e può essere richiesta da:
- proprietari degli immobili;
- titolari di diritti reali o personali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, locazione);
- inquilini;
- familiari conviventi e conviventi di fatto che partecipano alla spesa.
La detrazione viene calcolata su un massimale di 96.000 euro per unità immobiliare ed attualmente viene ripartita in dieci quote annuali di pari importi. Proviamo a fare un esempio pratico per rendere il tutto più chiaro.
Prendiamo un soggetto che acceda al bonus per una ristrutturazione pari a 40.000 euro. L’aliquota dell’agevolazione fiscale ancora in vigore nel 2025 è del 50%. Di conseguenza, il beneficiario avrà diritto ad una detrazione IRPEF di 20.000 euro, che sarà spalmata in 10 anni su una quota annua di 2000 euro.
Mettiamo caso che il contraente del bonus casa abbia un’imposta IRPEF annua di 3.000 euro nel 2025: dovrà corrispondere all’Agenzia delle Entrate solamente 1.000 euro (3000 € – 2000 €).
Quali sono le tipologie di lavori che possono usufruire delle detrazioni?
Spesso e volentieri siamo portati a pensare che il Bonus casa riguardi esclusivamente le grandi opere di ristrutturazione (il bonus ristrutturazioni è solo uno dei vari elementi che costituiscono il pacchetto di agevolazioni del bonus casa). In realtà abbraccia un gamma di interventi molto più ampia. Questi sono esplicitati molto chiaramente dal DPR 380/2001, il cosiddetto Testo unico dell’edilizia, a cui si aggiungono le interpretazioni e i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. Proviamo allora ad osservare nel dettaglio le tipologie di lavori contemplate dalla detrazione IRPEF.
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Il Bonus Casa copre diversi lavori di manutenzione ordinaria. Rientrano in questa categoria attività come la tinteggiatura delle facciate, la sostituzione di pavimenti e infissi, il rifacimento di intonaci o la riparazione di impianti condominiali.
Più rilevanti, invece, sono gli interventi di manutenzione straordinaria, che comprendono tutte quelle opere necessarie a rinnovare o sostituire parti anche strutturali dell’edificio, senza alterarne la volumetria. Ne sono un esempio la realizzazione o il rifacimento di bagni, l’adeguamento degli impianti tecnologici, l’inserimento di ascensori o scale di sicurezza.
Ristrutturazione
Tra gli interventi più gettonati del Bonus Casa ci sono ovviamente le ristrutturazioni, ovvero opere invasive che possono trasformare radicalmente la composizione di un’abitazione attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione, così come l’apertura di nuove finestre o modifiche della distribuzione interna degli spazi.
Pertinenze e barriere architettoniche
Tra le spese agevolabili rientrano poi la costruzione di autorimesse e posti auto pertinenziali, anche in regime di comproprietà. A tutto ciò si aggiungono le opere destinate all’eliminazione delle barriere architettoniche. Quest’ultima attività non fa solo riferimento ad interventi tradizionali come rampe, ascensori e montacarichi, ma anche a soluzioni tecnologiche innovative pensate per migliorare la mobilità interna ed esterna delle persone con disabilità, come ad esempio sistemi domotici o piattaforme elevatrici.
Sicurezza domestica
Il perimetro degli interventi coperti dal Bonus Casa si estende anche alla sicurezza domestica. Sono ammesse spese per l’installazione di grate alle finestre, porte blindate, vetri antisfondamento, rilevatori di gas e sistemi antifurto collegati a centrali operative.
Efficientamento energetico
Nel pacchetto di agevolazioni previste dal Bonus Casa troviamo anche interventi di efficientamento energetico, che in parte si sovrappongono all’ecobonus. In questa categoria troviamo la sostituzione di infissi, la coibentazione termica di tetti e pareti, l’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici, nonché l’utilizzo di generatori a biomassa, pompe di calore e sistemi ibridi.
Dal 2025, come stabilito dalle nuove direttive europee, non sono più incentivati gli impianti a gas, a conferma della spinta verso soluzioni sostenibili.
Sismabonus e altri interventi
Infine, nel lungo elenco di lavori agevolabili sono contemplati interventi meno visibili, ma sicuramente impattanti sulla qualità della vita: la cablatura degli edifici per migliorare le connessioni digitali, il contenimento dell’inquinamento acustico, la bonifica dell’amianto, e le opere di consolidamento per garantire la sicurezza statica e antisismica delle strutture.
In questo ambito, il Sismabonus rappresenta una misura specifica che copre spese per il rafforzamento delle fondazioni, il consolidamento delle murature portanti e la messa in sicurezza complessiva degli edifici in zone a rischio sismico.
Dal 2025, come stabilito dalle nuove direttive europee, non sono più incentivati gli impianti a gas, a conferma della spinta verso soluzioni sostenibili.
Quali realizzazioni di Ambrosi Metal Creations rientrano nel Bonus Casa?
Ambrosi Metal Creations si occupa dal 1995 della produzione e dell’installazione di vetrate panoramiche, giardini d’inverno e serramentistica in generale. Quindi, quali delle nostre realizzazioni possono accedere alle agevolazioni fiscali del bonus casa?
Come già osservato nei paragrafi precedenti, la sostituzione di serramenti e infissi rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dal Testo Unico sull’Edilizia. Anche le Vetrate Panoramiche Amovibili (VEPA) possono rientrare nel celebre bonus ristrutturazioni. Stessa sorte per le coperture in vetro e i giardini d’inverno, i quali sono ancora una volta catalogati come interventi manutentivi straordinari.
Infine, le pergole e i sistemi ombreggianti possono far parte degli interventi di edilizia agevolata.
Cosa cambierà nel 2026?
Come già anticipato, il 2026 sarà un anno di grandi cambiamenti per il Bonus casa. Fino al 31 dicembre 2025 i contribuenti potranno contare ancora sulle attuali aliquote, tuttavia, con l’anno venturo assisteremo ad una riduzione importante delle agevolazioni.
Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, le percentuali di detrazione subiranno un taglio progressivo:
- sulla prima casa la detrazione scenderà dal 50% al 36%,
- sugli altri immobili passerà dal 36% al 30%.
Questa riduzione comporterà un calo significativo del risparmio fiscale. Facciamo ancora una volta un esempio concreto: una spesa di 20.000 euro su una prima casa nel 2025 dà diritto a una detrazione di 10.000 euro, mentre dal 2026 il beneficio si ridurrebbe a 7.200 euro. In pratica, rinviare i lavori di un solo anno significherebbe perdere quasi 3.000 euro di vantaggi fiscali.
Quali bonus verranno tagliati dal pacchetto di agevolazioni?
Con lo scadere del 2025 alcune delle agevolazioni del pacchetto Bonus Casa potrebbero essere definitivamente accantonate. La parola “fine” si dovrebbe abbattere sul bonus mobili ed elettrodomestici (già ridotto ad un tetto massimo di 5.000 euro nel 2025), così come sul bonus barriere architettoniche.
Le nuove ipotesi al vaglio del governo
Attualmente utilizzare il condizionale è d’obbligo. Infatti, la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha annunciato nelle scorse settimane che un nuovo dossier è al vaglio da parte del Governo.
Nel nuovo documento si sta valutando la possibilità di mantenere anche nel 2026 l’aliquota delle agevolazioni per la prima casa al 50%, evitando quindi il taglio al 36%. La “buona notizia” è però affiancata da un cambio delle modalità di fruizione del bonus: la detrazione dovrebbe essere concessa in 5 anni al posto degli attuali 10.
Tale soluzione presenta alcune criticità. Infatti, non tutti i contribuenti potrebbero avere una capienza IRPEF sufficiente per godere al 100% dell’agevolazione fiscale. Proponiamo nuovamente un esempio pratico per spiegare meglio il contesto.
Nel consueto esempio di una ristrutturazione da 40.000 euro, il beneficiario ottiene il bonus al 50% pari a 20.000 euro. Suddiviso in 5 anni significa che potrà usufruire di una detrazione annua di 4.000 euro.
Se il beneficiario deve all’Agenzia dell’Entrate un’imposta IRPEF di 2000 euro, significa che potrà godere solo della metà dell’agevolazione annuale concessa. Infatti, le detrazioni non sono cumulabili e possono essere usate solo nell’anno di riferimento. Di conseguenza, i 2000 € rimanenti della detrazione spettante andranno persi. In sostanza, così impostata la misura andrà ad agevolare i redditi medio-alti, ma penalizzerà quelli più bassi.
Un consiglio? Per non rischiare di restare intrappolati in un “limbo” fatto di ipotesi e correzioni dell’ultimo minuto, è meglio approfittare delle agevolazioni del bonus casa prima della fine del 2025. Se stai progettando di cambiare infissi e serramenti contattaci senza impegno: da Ambrosi Metal Creations siamo pronti a venire incontro alle tue esigenze per migliorare il benessere abitativo della tua casa.